I prescelti by Steve Sem-Sandberg

I prescelti by Steve Sem-Sandberg

autore:Steve Sem-Sandberg [Sem-Sandberg, Steve]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 123
editore: Marsilio
pubblicato: 2018-01-31T23:00:00+00:00


E all’improvviso è come se le due finestre si sovrapponessero l’una all’altra, il finestrino del tram e la finestra della sala comune al padiglione 17. Accanto a lei c’è di nuovo il giovane Pelikan che strofina il viso contro il vetro appannato, e rivede i due internati della lavanderia che trascinano i grossi sacchi con i panni sporchi del reparto verso l’ultimo dei tre vagoni del trenino dell’istituto fermo proprio davanti al padiglione, li vede scivolare sul ghiaccio e cadere, vede i sacchi aprirsi e il contenuto spargersi per terra, il vento che afferra le lenzuola sporche di sangue e le fa volare verso gli alberi e per qualche istante tutto l’istituto è ricoperto dalla biancheria da letto sudicia. Anna pensa che dovrebbero essere felici, queste esistenze fallite, felici di essere ancora vive, di poter stare in piedi sulle proprie gambe inermi a guardare il vento che si porta via il frutto del loro errore. Alla stazione successiva si alza e scende dal tram, incapace di sopportare oltre la vista della signora Block in lacrime.

Lettere

Herr Doktor Erwin Jekelius

Reservekriegslazarett Lemberg,

Universitätsklinik, Block II

Zimmer 42

Vienna, 23 marzo 1942

Egregio signor dottore,

Se ritiene sconveniente che una Sua ex sottoposta si prenda la libertà di scriverLe, Le chiedo umilmente di distruggere subito questa lettera. La mia intenzione è solo augurarLe una pronta guarigione, avendo io saputo dalla signora Block, Sua fidata segretaria, che è stato ferito in combattimento. È stata lei a darmi il Suo indirizzo militare. Mi ha anche comunicato di aver ricevuto diversi ragguagli sul Suo stato di salute. Mi rendo conto che anche un uomo dotato della Sua forza morale e fisica possa sentirsi solo, così lontano dalla famiglia e dagli amici. Per questo voglio assicurarLe con le mie poche righe che molti di noi Le inviano i più sentiti auguri. Come certamente già saprà, alla clinica sono successe parecchie cose, soprattutto in campo organizzativo, che non starò qui a nominare. Vorrei solo dirLe che nei miei pensieri ho già discusso più volte con Lei sul modo in cui le attività vengono condotte e gestite qui. E malgrado tutto quello che si dice, signor dottore, vorrei che si sentisse certo della mia lealtà. Lei mi ha restituito il coraggio di vivere in un momento in cui non credevo di poterlo ritrovare, e il coraggio di vivere, come Lei stesso mi ha ripetuto più volte, è forse il dono più grande che una persona possa fare a un’altra.

Detto ciò, Le rimango in eterno riconoscente e grata,

Heil Hitler!

Infermiera Anna Katschenka



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